SNOOPY & FRIENDS – Bentornati Peanuts

Pubblicato: 18 novembre 2015 in Uncategorized

I “Peanuts”, gruppo di ragazzini a fumetti capeggiati dall’insicuro Charlie Brown e il suo cane Snoopy,  sono stati tanto capaci di incarnare i vari caratteri e le nevrosi di ognuno di noi da vedere la luce negli anni 50 (una striscia quotidiana a fumetti), andare avanti fino al 2000 per mano dello stesso autore (Charles M. Schultz) e rappresentare un piccolo impero commerciale ancora oggi.

Negli anni sono state tentate varie trasposizioni cinematografiche e televisive. In esse i Peanuts erano quasi sempre in 2D per rispettare l’inconfondibile tratto grafico dell’autore che li caratterizzava. Purtroppo nella maggior parte dei casi i personaggi animati in televisione risultavano molto più scialbi di quelli immobili nelle strisce a fumetti (un meccanismo simile alla delusinoe che si prova quando si legge un bel libro e poi se ne vede la trasposizione cinematografica). Al cinema invece, le storie che incarnavano tradivano lo spirito originale del fumetto, che parlava di vita quotidiana, per prendere la fallimentare strada dell’avventura di maniera.

Dopo molti anni di proposte rifiutate, i parenti di Schultz hanno deciso di fidarsi dei Blu Sky Studios, una produzione di cartoni main-stream (“L’era glaciale”) ma allo stesso tempo capace di realizzare prodotti più raffinati e sensibili del consueto (“Ortone e il mondo dei Chi”). I Peanuts sono stati animati in 3D, il che lasciava spazio a molti dubbi. Invece la storia e le caratterizzazioni dei personaggi sono stati in grado di rispettare l’essenza di Charlie Brown, Lucy, Linus ecc. La sottile ironia non affonda nell’apparato tecnico e la storia, come nei fumetti di Schultz, vola con la fantasia solo quando Snoopy si mette a scrivere i suoi libri d’avventura, ma resta con i piedi per terra a combattere con le insicurezze e la sottile depressione di Charlie Brown, alle prese con il primo turbamento amoroso.

Gradevole, pieno di trovate e mai noioso, il film lascia un tenero ricordo e la voglia di rituffarsi tra quelle casette della provincia americana, per vedere cosa combineranno ancora quei ragazzini mai cresciuti, persi nel loro mondo così distante, eppure così simile, a quello degli adulti.

 

 

Lascia un commento