Archivio per aprile, 2016

Basato su una storia vera, “Il caso spotlight” prende di mira la piaga dei sacerdoti pedofili coperti dalla istituzione religiosa che vuol lavare in famiglia i panni sporchi, a costo di non risolvere il problema e non rendere giustizia alle vittime. Encomiabile.

La chiave narrativa scelta è quella ricorrente nel cinema americano, la messa in scena di un’inchiesta giornalistica che va oltre le previsioni e suscita scandali e problemi. I precedenti oltre ad essere numerosi sono illustri, da “Prima pagina” di Billy Wilder a “Tutti gli uomini del presidente” di Alan J. Pakula.

Il cast è quello delle grandi occasioni, capeggiato da Michael Keaton reduce dal meritatissimo Oscar per “Birdman” di Inarritu.

Peccato che la sceneggiatura sia a dir poco superficiale, abbozzando personaggi che non trovano adeguato sviluppo, né motivazione né conclusione, e che la regia sia piatta in maniera sconfortante. E anche il cast, pure di qualità, non riesca ad offrire prove al di sopra del dovuto.

Il caso spotlight è la dimostrazione che i premi, fosse anche l’Oscar, molto spesso non esprimono il reale valore di un’opera ma solo una media tra una serie di giudizi personali e opportunità politica.

Bruno di Marcello

GRAMSCI IN CENERE – intensa Teodorani

Pubblicato: 5 aprile 2016 in Libri

E’ un breve romanzo molto intenso l’ultimo di Alda Teodorani, “Gramsci in cenere”, che ha l’adeguato sottotitolo “dal rosso al niente”.

Non è dichiaratamente un romanzo politico, e questo lo rende maggiormente efficace. Perché la molla della narrazione, quasi in forma diaristica, è la memoria. La memoria che aiuta l’autrice, sottilmente camuffata in un personaggio dal nome maschile, a ripercorrere la sua giovinezza a Massa Lombarda, piccola città della Romagna, di quell’operoso Nord-Est che ora inizia a scoprire anche le sue malefatte accumulte e insabbiate nei decenni.

E dato che la giovinezza dell’autrice coincide con quei terribili eppure mitici anni ’70, con le rivolte studentesche e le brigate rosse/nere con relative stragi di Stato (come quella della Stazione di Bologna che compare di sfuggita in un capitoletto), il percorso è ideale per capire il momento e le modalità in cui il “rosso” del comunismo militante, fatto di intellettuali e operai, lentamente si trasforma, sfuma, si adatta alle esigenze della borghesia e infine muore in un’era in cui destra e sinistra, già ibridate in “centro-destra” e “centro-sinistra”, si coalizzano nello stesso governo anziché fronteggiarsi dalle barricate opposte di minoranza e maggioranza.

Metafora ne è la decadenza dell'”operosa provincia”, raccontata con il costante confronto tra quel che era e quel che è nella prima parte del libro, nella quale si radica il discorso politico successivo: puro ricordo, struggente nel suo stile secco che non si concede a facili piagnistei pur raccontando delle centinaia di vite bruciate in giovane età dalla droga, dallo sbando di una provincia sonnacchiosa e chiusa, alla quale sono scampati solo coloro che se ne sono andati in tempo.

Bruno di Marcello

“GRAMSCI IN CENERE”gramsci in cenere

di Alda Teodorani (Ed. Stampa Alternativa, 2016)